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Io non ho paura (film)

Io non ho paura (2003)





Io non ho paura è un film del 2003 diretto da Gabriele Salvatores.
Tratto dal romanzo omonimo di Niccolò Ammaniti, che ne ha anche scritto la sceneggiatura insieme a Francesca Marciano, il film ha vinto un David di Donatello ed è stato scelto come film per rappresentare l'Italia agli Oscar.
Questo film è riconosciuto come d'interesse culturale nazionale dalla Direzione generale per il cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano, in base alla delibera ministeriale del 4 febbraio 2003.

Trama 

Michele Amitrano, dieci anni, frequenta nel 1978 la quinta elementare e vive ad Acqua Traverse, un minuscolo borgo rurale italiano della Puglia. Con la sorella più piccola e altri amici fanno una corsa in mezzo al grano. A casa ci sono la mamma e il papà, che non è sempre presente a causa del suo mestiere di camionista. Giocando con gli amici a rincorrersi fino ad una casa abbandonata e diroccata tra campi di grano in un giorno d'estate, decidono chi deve fare la penitenza, che toccherebbe a Michele, arrivato ultimo per aiutare la sorella in difficoltà, ma a seguito di una votazione viene deciso che tocchi a una loro amica, Barbara. La penitenza è quella di abbassarsi le mutandine davanti a questi ultimi. Proprio all'ultimo Michele salva la ragazza dal gesto sessuale e decide di fare lui la penitenza arrampicandosi sui muri della casa.
Quando tutto il gruppo torna verso casa, Michele si accorge di aver dimenticato gli occhiali della sorella nella casa abbandonata, quindi torna indietro, prendendoli e scoprendo per caso una lastra di lamiera che, incuriosito, solleva vedendo un buco, e in fondo un piede che esce da una coperta. Dopo lo spavento iniziale, nei giorni seguenti torna sul luogo e scopre che quel piede appartiene a un bambino come lui, biondo e delicato, quasi cieco per il buio, ridotto a uno stato selvaggio. Nelle successive visite gli porta da mangiare, gli parla, gli ridà una speranza. Una sera il telegiornale racconta la scomparsa del bambino Filippo Carducci, rapito a Milano, con la madre rattristata, e forse perché i rapitori volevano un riscatto da essa per il suo ricco patrimonio. Michele, tramite la foto in televisione, capisce che questo Filippo è proprio il bambino con cui ha fatto amicizia.
Arriva a casa, come amico del padre camionista, Sergio il milanese, uomo violento e pericoloso alla guida della banda di rapitori del bambino, la quale comprende tutti gli uomini del minuscolo borgo rurale, compreso il padre di Michele. Michele lo capisce quando li vede parlare in segreto, quando avrebbe dovuto parlare al padre sul bambino per salvarlo il giorno dopo, non sapendo ancora che era un rapitore. Filippo, grazie all'amico, recupera le forze e torna di nuovo con gli occhi e la vista sana. Michele confida questo segreto al cugino-amico Salvatore, il quale essendo ingenuo lo dice allo zio rapitore. Il padre, dunque, ordina a Michele di non rivedere mai più Filippo e il bambino sembra mantenga la promessa, perché la sua mamma buona di cuore non vuole che lui e Filippo rimangano uccisi. Col passare del tempo, il cerchio delle indagini sul rapimento si stringe su tutta l'Italia e gli elicotteri dei carabinieri cominciano a perlustrare l'area lucana di Acqua Traverse. Sopraggiunge il panico tra i rapitori, i quali, su consiglio di Sergio il capo, decidono di uccidere il piccolo Filippo, trasferito in un luogo all'aria aperta, un recinto della casa diroccata. Michele corre per liberare Filippo e riesce a trovare la casa: riesce a spingerlo fra i campi cercando di farlo fuggire, ma Michele stesso, pur non avendo più paura delle conseguenze, rimane intrappolato da solo nel recinto.
Nel frattempo sopraggiunge il padre che non esita a sparare al bambino, non accorgendosi che in realtà è suo figlio Michele. Gli elicotteri dei carabinieri illuminano Sergio il milanese che, dopo aver tentato di uccidere Filippo ritornato all'abitazione, viene arrestato con gli altri rapitori, mentre il padre del protagonista, forse assolto ed avendo smesso di fare il delinquente per la ferita di Michele, ha il figlio ferito in braccio e il piccolo Filippo viene consegnato dal padre di Michele stesso all'elicottero per Milano al sicuro. Il film finisce sull'immagine di Michele, ferito ma sorridente e guarito dopo, e l'ormai salvo Filippo in procinto di darsi la mano.

Differenze tra romanzo e film 

  • nel romanzo Michele ha 9 anni, nel film ne ha 10.
  • nel romanzo Michele e Maria fanno sempre a turno per andare a riempire l'acqua alla fontana, nel film per andare a prendere il vino.
  • nel romanzo, Michele è molto interessato alla sua bicicletta detta la scassona, nel film questo interesse non viene dimostrato.
  • nel romanzo, Michele per tornare a casa dal buco dove era messo Filippo passa dalla discesa della strada, nel film dalla fattoria di Melichetti.
  • nel romanzo la madre si chiama Teresa, nel film Anna.
  • nel romanzo Michele si ritrova con suo padre che era arrabbiato perché non si era presentato all'ora di pranzo a casa, nel film in una festa sotto casa dove festeggiavano tutti gli abitanti di Acquatraverse.
  • nel romanzo, i genitori tornano e fanno provare a Michele delle scarpe nuove, nel film non tornano.
  • nel romanzo, Salvatore spiega a Michele degli orsetti lavatori, nel film no.
  • nel romanzo Salvatore dice a Michele che se gli dava la sua peggiore [squadra di subuteo] si arrabbiava suo padre, nel film gli dice che se gli dava la macchinina peggiore si arrabbiava suo zio.
  • nel romanzo Salvatore dà a Michele la sua peggiore squadra di subbuteo, nel film gli dà una furgoncino.
  • nel romanzo Salvatore si allena per le lezioni di pianoforte, nel film no.
  • nel romanzo ogni giorno viene a casa di Salvatore il suo maestro per vedere se ha studiato, nel film no.
  • nel romanzo Michele è distratto mentre gioca a pallone, nel film mentre gioca a un, due, tre stella!
  • nel romanzo Barbara cerca di fidanzarsi con Michele, nel film no.
  • nel film non viene rappresentata la scena di quando Michele e i suoi amici si levano la maglia per asciugarla dall'acqua.
  • nel romanzo Michele dice a Filippo che gli taglieranno tutte e due le orecchie, nel film un solo orecchio
  • nel romanzo Sergio è romano, nel film è milanese.
  • nel romanzo Michele si fa male a una caviglia, nel film arriva da Filippo sano e salvo.
  • nel romanzo Filippo non torna indietro, nel film torna indietro e Sergio vuole ancora ucciderlo, ma viene fermato dagli elicotteri dei carabinieri e Filippo si dà la mano con Michele e si mette in salvo.

Produzione 

Il film è ambientato in un piccolo borgo rurale della Basilicata ed è stato girato in gran parte a Melfi.
Altre scene in Puglia, tra i campi di grano nei dintorni di Candela, nella Murgia e nella valle del fiume Ofanto, in Capitanata.

Io non ho paura: trailer

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